Nell’antica Roma, a partire dal II secolo a.C., le terme erano edifici pubblici dotati di impianti igienico-sanitari e rappresentavano uno dei principali luoghi di ritrovo.
Vi poteva accedere chiunque, anche i più poveri, in quanto nella maggior parte dei casi l’entrata era gratuita ma uomini e donne potevano farlo in orari separati.
Rappresentava un luogo di socializzazione e relax, in cui era possibile trarre benessere grazie alle calde acque profumate da vini speziati ed i massaggi effettuati con i più ricercati oli orientali.
Ad oggi, a Canosa di Puglia, due sono gli impianti termali portati alla luce: Ferrara e Lomuscio.
Le terme Ferrara, dal nome del proprietario dell’edificio, dove furono inglobate forse nell’Ottocento, sono ubicate al di sotto di un condominio nel cuore della città. Fino a qualche anno fa risultavano ripiene di detriti di ogni specie, in seguito rimossi dalla Fondazione archeologica canosina.
La struttura ampia ed articolata in vari ambienti, con le pareti in laterizi, si trova in un isolato risalente all’età imperiale. Un largo frammento di mosaico pavimentale in tessere bianche e nere, rappresentante una scena marina, testimone della grandezza dell’impianto termale, è custodito ed esposto nell’adiacente piazza Terme.
Rinvenuti durante le operazioni di scavo, inoltre, un sedile in marmo pentelico, esposto presso il Museo civico di Palazzo Iliceto e numerose colonne in marmo cipollino.
Purtroppo oggi tale complesso termale non è visitabile, poiché l’accesso non è consentito da alcuni condomini dell’edificio sovrastante.
Aperte al pubblico sono invece le Terme Lomuscio, portate alla luce con due campagne di scavo, nel 1957 e 1958, ed acquisite a demanio comunale negli ultimi anni.
Sono composte da diversi ambienti, di dimensioni inferiori alle terme Ferrara, che accoglievano con le comodità e le funzionalità del tempo i cittadini.
Gli studiosi hanno identificato l’edificio con un balneum, del III sec. d.C., restaurato e ampliato in età tardoantica, gestito da privati e di interesse non pubblico. Il complesso è costruito in opera mista di tufelli e laterizi con varie fasi, il cui elemento più interessante è costituito dalla phorica circolare molto ben conservata, sulla quale era impiantato il serbatoio delle terme, alimentato da un acquedotto su piloni.
Le terme Lomuscio rientrano nei tour organizzati dalla Fondazione archeologica canosina e saranno visitabili, chiamando il numero di call center 333 8856300, non appena tutti i luoghi della cultura saranno nuovamente accessibili al pubblico.