Fenomeno Neet in Italia, la Puglia occupa il quarto posto con il 29,4%

I Neet sono i giovani inoccupati di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Si parla, quindi, di coloro che non hanno un’occupazione lavorativa e non studiano, né frequentano corsi di formazione

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Con il termine Neet si fa riferimento ai giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni inoccupati. 
Si parla, quindi, di coloro che non hanno un’occupazione lavorativa e non studiano, né frequentano corsi di formazione. Un’emergenza, questa, che riguarda l’intera Europa e soprattutto l’Italia. Nel nostro paese, infatti, 1 ragazzo su 4 rientra nella categoria dei Neet, per un totale di circa 2 milioni di individui.

Neet in Italia e in Puglia

Al vertice della classifica delle regioni italiane più coinvolte da questo sempre più dilagante fenomeno si colloca la Sicilia. In questa regione, infatti, il 37,5% dei giovani nella fascia d’età 15-34 anni è un Neet. A seguire vi sono la Calabria e la Campania che presentano rispettivamente percentuali del 34,6% e del 34,5%.

Secondo il report Eurostat relativo al fenomeno Neet degli ultimi anni, la situazione leggermente migliore è invece quella registrata in Puglia, regione che occupa il quarto posto con una percentuale del 29,4%.

Sebbene rispetto alle precedenti regioni menzionate la Puglia non sia in condizioni precarie, risulta ancora molto lontana dai valori riportati dalle regioni italiane settentrionali, in cui il totale dei Neet è inferiore di quasi la metà rispetto al Mezzogiorno (16,8% del Nord contro il 32,6% del Sud).

Le proposte locali e nazionali

Tra le proposte della Regione Puglia per combattere il fenomeno dei Neet vi è il programma “Garanzia Giovani”. Si tratta di un piano realizzato dall’amministrazione e che consiste in colloqui singoli volti a determinare le specifiche propensioni individuali. Il progetto, infatti, si pone l’obiettivo di orientare i ragazzi verso il mondo professionale. A coadiuvare tale iniziativa vi è l’azione svolta da apposite agenzie del lavoro individuate mediante un bando.

Tra gli enti di formazione aderenti al progetto figurano l’Accademia Effe.Di., con sedi ad Andria e a Molfetta (Tel. 080/3971734) e l’associazione “I Care Onlus” di Andria (Tel. 0883/885771).

Molto simile è lo scopo che vuole essere raggiunto dal “Piano Neet”, convalidato dal Governo italiano all’inizio del 2022 per tentare di arginare questo imperante problema. Attraverso una piattaforma online realizzata ad hoc si propone il miglioramento delle capacità e delle competenze sociali, civiche, culturali e professionali; la partecipazione più attiva alla vita democratica e alla società in generale; l’accrescimento dell’occupabilità e la facilitazione della transizione nel mercato del lavoro. Inoltre punta a sviluppare un maggior senso di iniziativa e imprenditorialità e migliorare le competenze nelle lingue straniere dei Neet.

Per quanto riguarda la formazione, un’alternativa valida è rappresentata dalle università telematiche. Grazie a portali come ad esempio Atenei Online, è possibile scegliere il percorso di studi più adatto alle proprie esigenze con vantaggi quali recuperare le lezioni in qualsiasi momento. La formazione online, inoltre, può dare una marcia in più in termini di ricerca del lavoro. Si può, in aggiunta, disporre di tutto il materiale didattico (libri, dispense, slides), avendolo sempre a disposizione.

L’Italia è dunque sì uno degli stati europei più in difficoltà per quanto riguarda il numero dei Neet, ma allo stesso tempo anche uno di quelli che si sta maggiormente attivando per trovare soluzioni reali e concrete che possano aiutare i nostri giovani a individuare e imboccare la propria strada lavorativa.

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