Si chiamerà MI.CA.HO, Misericordia Cancer Hospital e si svilupperà su una superficie di circa 70mila mq. Tutti i servizi saranno dedicati solo all’oncologia, con diagnostica e cure d’avanguardia, grazie a tecnologia e un team multidisciplinare di altissimo livello.
Sarà realizzato a Trani. E’ un progetto sanitario che vuole essere la risposta completa, ultra specialistica al bisogno insoddisfatto di cure oncologiche, che forse porrà fine ai tanti, troppi viaggi della speranza che ancora oggi partono dalla Puglia, verso il Nord Italia. L’operatività sarà h24, 7gg su 7 con liste d’attesa brevi e garanzia di follow up in prestazione serale e screening oncologici (anche) in notturna, per consentire di porre fine alle tristemente note “liste d’attesa”.
MI.CA.HO, Misericordia Cancer Hospital, vuole offrire, quindi, le stesse opportunità (in molti casi anche migliori), di diagnosi e cura dei tumori disponibili al Nord Italia, senza, però, gli odiosi e costosi viaggi e trasferte, che creano carichi di difficoltà elevati dal punto di vista umano, anche per tutti i familiari.
La struttura, l’edificio, l’intero progetto architettonico ideato, saranno la parte iniziale e, mai secondaria, del processo di serena fruibilità ed umanizzazione della cura oncologica erogata sempre con un opportuno approccio olistico, per la presa in carico globale del paziente.
Tutte le camere saranno singole, con servizi privati, letto accompagnatore e balcone con vista mare o parco, con piante autoctone mediterranee. Il progetto sarà realizzato in circa 36 mesi.
PROGRAMMA:
Quello che è considerato a tutti gli effetti, il progetto del centro oncologico del terzo millenio, sarà presentato Sabato, 24 marzo, dalle 10 alle 13, a Palazzo delle Arti Beltrani di Trani. Gabriele Bettoschi, responsabile comunicazione del Progetto, introdurrà e modererà l’incontro. Il programma dell’evento, prevede che dopo i previsti saluti delle autorità, si farà il punto sull’oncologia regionale con “L’Oncologia in Puglia, oggi. E domani? Riflessioni a confronto”.
Dalle 11,15 alle 13: “La Parola agli Attori dell’iniziativa”, che illustreranno nel dettaglio la struttura, progettata dall’architetto Massimo Roj e del suo team di “Progetto CMR” società di progettazione integrata leader in Italia e tra i primi 100 studi di architettura al mondo. Roj è, tra l’altro, dal 2017 Ambasciatore del Design Italiano nel mondo, nominato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. I tecnici e i professionisti dell’iniziativa scenderanno nel dettaglio di come sarà soddisfatto l’obiettivo di garantire la cura oncologica con le terapie e tecnologie più avanzate, da erogare in ambienti polifunzionali e spazi ad alta integrazione e vivibilità.
Una struttura “umanizzata” non solo per i pazienti e loro familiari, ma anche per gli stessi operatori. Le problematiche strategiche, connesse al Risk Management, saranno affrontate da Emiliano Giordano, risk manager della Marsh Spa, la più grossa società di brokeraggio assicurativo al mondo, quotata in borsa, con sede a New York e uffici anche in Italia, leader nell’offrire anche servizi per la individuazione e gestione rischi delle aziende sanitarie.
Nella parte finale della mattinata l’oncologia pugliese, sarà rappresentata da chi è costretta a subirla. Le associazioni dei Pazienti oncologici parleranno, infatti, del “bisogno oncologico tra desiderio e realtà”. Le conclusioni saranno di Bernardo Ilgrande, Amministratore dell’OHPA Spa di Bergamo, promotrice dell’iniziativa.
PERCHE’ IN PUGLIA
Qualsiasi investimento in ambito sanitario, anche pubblico deve sempre avvenire con un approccio manageriale, con analisi e studi, al fine di non far naufragare, sul nascere l’iniziativa o di vanificare ogni obiettivo sanitario prefissato.
La Puglia ha tutti i requisiti per poter soddisfare le aspettative di un investimento privato di 450 milioni di euro, perché ha ancora una forte alta mobilità passiva, ovvero di persone che devono migrare al Nord per avere le giuste attenzioni sanitarie, per avere terapie più innovative o più precise diagnosi, pur avendo buone, ma limitate, strutture oncologiche in regione.
A sua favore, oltre a un interessante proprio bacino di potenziale utenza, la Puglia ha, per la sua posizione geografica, anche un interessante bacino extra-regione, per una crescente mobilità attiva, cioè di malati che vengono a curarsi da Basilicata, Campania, Calabria e persino dalla Sicilia.
Al MI.CA.HO, Misericordia Cancer Hospital, quindi, non si cureranno più i tumori, ma il tumore del paziente, perché ogni tumore è diverso, come è diverso ogni paziente e diverse sono le condizione familiari. Le prestazioni, saranno supportate anche da convenzionamenti con Fondi Sanitari Integrativi, Assicurativi e, si spera, anche con la competente regione Puglia.
MI.CA.HO, Misericordia Cancer Hospital, siamo certi sarà un tassello importante per rendere anche più efficace e proattiva la programmazione della rete oncologica pugliese, oltre a rappresentare un punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo, per il suo altissimo livello di innovazione.