Ciliegie: buona la partenza in Puglia, previsto un prodotto di qualità

La regione produce il 37% dell’oro rosso, frutta prodotta nell’areale barese e apprezzatissima sul mercato italiano ed europeo al quale è destinata una parte importante della produzione, circa il 35 per cento

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Ancora qualche giorno ed entrerà nel vivo la raccolta delle ciliegie in Puglia. La regione produce il 37% dell’oro rosso, frutta prodotta nell’areale barese e apprezzatissima sul mercato italiano ed europeo al quale è destinata una parte importante della produzione, circa il 35 per cento.

“La stagione è iniziata solo da qualche giorno, leggermente in ritardo rispetto alle medie stagionali ma entro la settimana prossima dovrebbe entrare nel vivo. Secondo un monitoraggio condotto da Confagricoltura Puglia, il prodotto è di buona qualità nonostante le forti piogge e il maltempo che hanno caratterizzato le settimane passate”, sottolinea Luca Lazzàro presidente di Confagricoltura Puglia.

“L’ortofrutta – prosegue – sostiene imprese e posti di lavoro nella nostra regione, servono dunque più misure strutturali per evitare di ricorrere in tutta fretta a quelle straordinarie. Per questo da tempo ci battiamo per attivare in Puglia tavoli di settore, questi sono la scelta più opportuna per andare nella direzione dell’innovazione e dell’aggregazione, garantire qualità e successo sui mercati”. Nel settore ortofrutticolo preoccupa il rapporto costi di produzione/ricavi.

A dicembre 2022 i costi a carico delle aziende agricole per l’acquisto dei fattori produttivi hanno evidenziato un aumento del 22% su base annua. Lo rileva uno studio di Confagricoltura.

Più nel dettaglio, nel comparto vegetale, a subire i rincari maggiori degli input produttivi sono stati gli ortaggi, con un +23,60% di incremento dell’indice rispetto a dicembre 2021, mentre per l’aggregato frutta l’incremento registrato è stato comunque del +16,40%. Tra le voci di spesa il capitolo dell’energia è quello che pesa maggiormente sui bilanci delle aziende (+55% i prezzi su dicembre 2021), a causa soprattutto dell’escalation della bolletta elettrica (+87,2%).

Rincari a doppia cifra anche per i fertilizzanti (+23%), concimi (+23%) e per i servizi in contoterzismo (+29,8%), mentre appaiono più contenuti gli incrementi di sementi e piantine (+6,5%), fitosanitari (+2,3%) e salari (+2,7%).
Per quanto riguarda invece i prezzi, nel dettaglio dell’analisi rispetto a dicembre 2022, la rete ISMEA ha rilevato che i prezzi all’origine di ortaggi e frutta hanno fatto registrare una flessione del 18,9% e del 2,4% rispettivamente; mentre a livello di produzioni agricole i prezzi nello stesso periodo sono aumentati dell’8,3%.

In estrema sintesi quindi, nel comparto ortofrutticolo a distanza di dodici mesi, produrre costa di più mentre i ricavi si assottigliano (ad esempio produrre ortaggi nel mese di dicembre 2022 ha comportato un incremento di spesa del 23,6% a fronte di ricavi diminuiti del 18,9%).

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