In America l’olio pugliese è usato come farmaco

Bastano 44 grammi di olio extravergine di oliva Coratina, assunti da soggetti sani, al mattino e a digiuno, per prevenire l'insorgenza di tumori

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L’olio pugliese è il nostro oro liquido, l’oro verde, prodotto nelle campagne di tutta la regione dalla Capitanata al Salento, grazie alle vaste distese di olivi che dipingono le campagne e colorano il territorio circostante.
Nel corso dei secoli, grazie alle sue particolari condizioni climatiche, la regione è divenuta un terreno fertile per la pregiata coltura, esportata in tutto il mondo.

Qualche anno fa era impensabile che il nostro prelibato prodotto sarebbe stato riconosciuto dal “Food and Drag Administration“, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, non solo come alimento ma anche come farmaco, un autentico toccasana per la nostra salute grazie alle sue peculiari proprietà.kj

Chi ha fatto la scoperta? Ovviamente un professore pugliese, precisamente di Bitonto, Antonio Moschetta e la sua equipe dell’Università degli Studi di Bari, portando alto il nome della Puglia, uno degli ingranaggi dell’innovazione alimentare mondiale. Nello specifico, le varie analisi compiute nei laboratori pugliesi hanno dimostrato l’incredibile effetto che l’olio ha sulla salute dei vari consumatori, anche in quantità minima.

Secondo lo studio del professor Moschetta, bastano 44 grammi di olio extravergine di oliva Coratina, assunti da soggetti sani, al mattino e a digiuno, per prevenire l’insorgenza di tumori: è più ricco infatti in acido oleico rispetto a quello prodotto altrove.
In particolare, aiuta a prevenire e combattere i tumori all’intestino.

In America l’olio di Puglia ha già ricevuto il suo soprannome: “Mr. Evoo”, infatti è stato dimostrato come sia in grado di prevenire patologie e deficit nei soggetti più anziani, riducendo il rischio di contrarre il diabete mellito di tipo II.

Un riconoscimento, da parte del Food and Drag Administration, che profumo di trionfo e orgoglio per il nostro territorio.
Il consumo del nostro oro verde in tutto il territorio americano è addirittura triplicato nel giro di 20 anni, arrivando alla cifra record di 315 milioni chili (+174 per cento) e facendo salire gli Usa al terzo posto dopo Italia e Spagna tra i maggiori acquirenti.

L’ingrediente fondamentali della nostra dieta mediterranea è apprezzato un po’ in tutto il mondo.

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