In Puglia è “Rossetto mania”: il pesce della salute del Golfo di Manfredonia

La pesca del pesce Rossetto, nel Golfo di Manfredonia, ha una lunga tradizione rappresentando, in particolare nei mesi invernali, una delle più importanti attività degli operatori della piccola pesca artigianale e dalle imbarcazioni medio-piccole

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E’ “Rossetto mania” in Puglia, il pesce della salute, con la pesca che nel Golfo di Manfredonia ha una lunga tradizione rappresentando, in particolare nei mesi invernali, una delle più importanti attività degli operatori della piccola pesca artigianale e dalle imbarcazioni medio-piccole.

E’ quanto emerso dai primi risultati del progetto BIO.ROS.MA, condotto da Coldiretti Impresa Pesca Puglia, C.N.R. Istituto di Scienze Marine ISMAR, Istituto Zooprofilattico della Puglia e Basilicata, Università degli Studi di Foggia, a valere sulla Misura 1.26 del Feamp 2014-2020, che ha approfondito alcuni aspetti della biologia ed ecologia del Rossetto, un pesce molto fragile e delicato, acquisendo informazioni e dati tecnici sulla qualità e salubrità del prodotto immesso sul mercato immediatamente dopo la pesca, quale costruttivo contributo alla redazione di eventuali Piani di Gestione, che consentano ai pescatori locali di poter sfruttare in maniera sostenibile questa risorsa.

Dal punto di vista nutrizionale, presso il laboratorio di Zootecnia Speciale, è stata determinata la composizione chimica, il profilo quanti-qualitativo degli acidi grassi e la composizione degli amino acidi utilizzando metodiche standard di riferimento. Il contenuto in proteine del Rossetto – dice Coldiretti Puglia – risulta essere più vicino a quello dell’Acciuga ed inferiore rispetto a Suro e Merluzzo. Decisamente superiore risulta il contenuto in minerali del pesce Rossetto, rispetto agli altri pesci presi a confronto. Infine, si evidenzia nel Rossetto un contenuto inferiore in lipidi, rispetto ad Acciuga e Suro e superiore al Merluzzo.

Rispetto al contenuto di acidi grassi si rileva, parimenti all’Acciuga, un’elevata presenza di acidi grassi essenziali a lunga catena della serie omega 3, quali EPA e DHA, che svolgono – aggiunge Coldiretti Puglia – importanti funzioni antinfiammatorie, antitrombotiche e giocano un ruolo molto importante nella prevenzione e nel trattamento delle malattie coronariche. Inoltre, nei campioni di rossetto analizzati è stato riscontrato un buon contenuto di isomeri dell’acido linoleico coniugato (CLA). E’ stato dimostrato che i CLA, a differenza di altri acidi grassi trans caratterizzati da un ruolo negativo sul tasso ematico di colesterolo e sul rischio coronarico, possono esercitare un ruolo protettivo in alcune patologie cardiovascolari legate all’obesità o al diabete.

“Il pescato è un’eccellenza della dieta mediterranea e, insieme ai prodotti agricoli e agroalimentari, rappresenta il paniere del buon cibo italiano. Siamo per una pesca sostenibile e soprattutto per il miglioramento del comparto ittico italiano, che necessita di grande attenzione per superare una tendenza alla marginalizzazione, mentre è in costante aumento l’interesse dei consumatori per i prodotti del mare, troppo spesso soddisfatto con pescato estero”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In Puglia l’effetto dell’incremento del prezzo medio del gasolio – spiega la Coldiretti regionale – si è abbattuta come una tempesta sull’attività dei pescherecci già duramente colpiti dalla riduzione delle giornate di pesca. Fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese di pesca – spiega Impresa pesca Coldiretti Puglia – non riesce a coprire nemmeno i costi energetici oltre alle altre voci che gli armatori devono sostenere per la normale attività. Di questo passo uscire in mare non sarà economicamente sostenibile.

“Quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy”, aggiunge Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti.

Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e di una burocrazia sempre più asfissiante impattano sulla sopravvivenza delle 1.500 imbarcazioni pugliesi – ricorda Coldiretti Puglia – ma anche sulla salute dei cittadini poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno anche la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy, favorendo le importazioni dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza di quelle tricolori.

Nel tempo, gli attrezzi di pesca utilizzati tra sciabiche da natante, reti a strascico modificate e reti di fondo, sono stati vietati dai regolamenti UE e la pesca è proseguita in virtù di specifiche deroghe, mentre successivamente la pesca al Rossetto è stata fissata mediante l’adozione della sola maglia quadra da 40 mm, senza alcun tipo di deroga.

Tuttavia, in considerazione della rilevanza economica, sociale e culturale di questa tradizionale attività di alcune marinerie, come quella di Manfredonia, la norma ha previsto la possibilità di svolgere la pesca a condizione che ne sia garantita la sostenibilità ecologica e biologica – conclude Coldiretti Impresa Pesca Puglia – attraverso la stesura di specifici Piani di Gestione che approfondiscono le conoscenze dello stato di conservazione dello stock, il suo continuo monitoraggio, le proprietà biologiche della specie e dei parametri chimico fisici delle acque che ne influenzano il ciclo vitale e stabilire, con la migliore approssimazione possibile, il calendario di pesca e le biomasse pescabili.

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