Una ex ferramenta del centro storico di Ruvo di Puglia; un teatro autocostruito nella periferia di Lecce; una scuola di danza di Castellana Grotte. Sono questi i luoghi che, dal 21 ottobre al 19 novembre, ospiteranno la piccola rassegna teatrale 2023 dal titolo Innesti Inneschi, ideata e promossa dalla compagnia La Luna nel Letto di Ruvo di Puglia in collaborazione con Nasca – Teatri di Terra di Lecce e Artinscena di Castellana Grotte.
Sei spettacoli tra prosa e teatro ragazzi, tra cui un Premio UBU per la regia, che andranno in scena in tre diversi comuni del territorio pugliese, uniti dalla volontà di piantare, insieme, il seme dell’arte e del teatro all’interno di quegli spazi che, con i giusti innesti, possono contribuire a far crescere l’albero della cultura e a donarlo ad una comunità che possa farsi carico della sua cura. È questo il caso dello spazio Nasca – Il Teatrodi Lecce, progettato e autocostruito da Ippolito Chiarello e divenuto sede permanente di residenze artistiche. Ancora, è il caso di Castellana Grotte, dove la piccola rassegna teatrale intende fungere invece da innesco, da detonatore, in un comune che ha perso il suo teatro fisico ma che si ritrova a cercare piccoli luoghi dove tornare a fare teatro, tra cui la scuola di danza Artinscena di Annalisa Bellini. Infine, nella sua versione di prologo, Innesti Inneschi toccherà anche gli spazi che, da sempre, la compagnia La Luna nel Letto ha frequentato nel centro urbano di Ruvo di Puglia e sarà ospitata dalla ex Ferramenta Brucoli, da cui contribuirà a costruire nuovi ponti con la città.
A rappresentare una costante delle tre programmazioni locali sarà lo spettacolo di prosa Con la Carabina, della Compagnia Licia Lanera, in scena il 1° novembre alle 19.00 nella ex Ferramenta Brucoli di Ruvo di Puglia (piazza Matteotti) il 10 novembre alle 20.30 nello spazio Nasca – Il Teatro di Lecce (Via Siracusa 28) e l’11 novembre alle 20.30 nella sede della scuola Artinscena di Castellana Grotte (via Serritella 10). Premio Ubu 2022 miglior regia a Licia Lanera – Premio Ubu 2022 miglior testo straniero/scrittura drammaturgica (messi in scena da compagnie o artisti italiani).
Sempre in ambito di prosa, il 21 ottobre alle 20.30 nella sede della scuola Artinscena di Castellana Grotte (via Serritella 10) andrà in scena Ternitti, di AlephTheatre e Radicanto, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Mario Desiati per la regia di Enrico Romita.
La rassegna prosegue con quattro spettacoli di teatro ragazzi:
Buoni I Cattivi (a partire dagli 8 anni), di Michelangelo Campanale con Ippolito Chiarello prodotto dalla Compagnia La Luna nel Letto, che andrà in scena il 22 ottobre alle ore 17.30 nella ex Ferramenta Brucoli(piazza Matteotti) di Ruvo di Puglia. Uno spettacolo liberamente tratto da Storia di un bambino cattivo. Storia di un bambino buono di Mark Twain. Menzione speciale per l’interpretazione attoriale di Ippolito Chiarello al Festival Nazionale di teatro Ragazzi Festebà 2023.
La Dea del Cerchio (a partire dai 6 anni), prodotta dalla compagnia La Luna nel Letto, di e con Marianna di Muro, regia di Michelangelo Campanale. Spettacolo nato nel percorso di formazione Heroes – I miti del contemporaneo, a cura di Salvatore Marci e Antonella Ruggiero. La Dea del Cerchio andrà in scena il 22 ottobre alle ore 18.00 presso lo spazio Nasca – Il Teatro di Lecce (Via Sicracusa 28) e il 19 novembre alle ore 17.30 nella ex Ferramenta Brucoli di Ruvo di Puglia.
Jack e il fagiolo magico – Una storia tra terra e cielo (a partire dai 3 anni), prodotto dalla Compagnia La Luna nel Letto, di e con Maria Pascale, testi, regia e scene di Michelangelo Campanale, che andrà in scena il 19 novembre alle ore 18.00 nella sede della scuola Artinscena di Castellana Grotte (via Serritella 10).
Come SeMe (dai 2 ai 5 anni) una produzione Kuziba con Gianna Grimaldi e Annabella Tedone, regia di Annabella Tedone. Lo spettacolo andrà in scena il 19 novembre alle ore 18.00 presso lo spazio Nasca – Il Teatro di Lecce (via Siracusa 28).
INNESTI INNESCHI
Ruvo di Puglia ex Ferramenta Brucoli, piazza Matteotti
· 22 ottobre ore 17.30 Buoni I Cattivi – Compagnia La Luna nel Letto (dagli 8 anni)
· 1° novembre ore 19, Con la carabina – Compagnia Licia Lanera (Prosa)
· 19 novembre ore 17.30, La Dea del Cerchio – Compagnia La Luna nel Letto (dai 6 anni)
Castellana Grotte Artinscena di Annalisa Bellini, via Serritella 10
· 21 ottobre, ore 20.30 Ternitti – Alephtheatre e Radicanto (prosa)
· 11 novembre, ore 20.30 Con la carabina – Compagnia Licia Lanera (prosa)
· 19 novembre, ore 18.00 Jack e il fagiolo magico – Compagnia La Luna nel Letto (dai 3 anni)
Lecce Nasca – Il Teatro, via Siracusa 28
· 22 ottobre ore 18, La Dea del Cerchio – Compagnia La Luna nel Letto (dai 6 anni)
· 10 novembre, ore 20.30 Con la carabina – Compagnia Licia Lanera (Prosa)
· 19 novembre, ore 18 Come Seme – Compagnia Kuziba (dai 2 ai 5 anni)
SCHEDE ARTISTICHE SPETTACOLI
Con la carabina
di Pauline Peyrade
con Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto regia e spazio Licia Lanera
traduzione Paolo Bellomo
luci Vincent Longuemare
sound design Francesco Curci
costumi Angela Tomasicchio
aiuto regia Nina Martorana
organizzazione Silvia Milani
Produzione Compagnia Licia Lanera
In coproduzione con POLIS Teatro Festival In collaborazione con Angelo Mai
Si ringrazia E Production
Una bambina di 11 anni che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subìto da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola. La storia è continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti.
Con la carabina è un testo lucido e imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Questa analisi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce. Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta continuamente per mano degli attori stessi. Pensato per luoghi piccoli in cui la distanza del pubblico dallo spazio scenico è minima, la prospettiva dello spettatore, quindi, è vicina e continuamente disturbata da queste piantane luci, che lo mettono nello scomodo e allo stesso tempo pruriginoso ruolo di colui che spia il privato più privato. Davanti ad esso si intervalla il gioco all’orrore, la giovinezza alla morte; è un’orrenda stanza dei giochi, uno Squid Game in cui chi ha pagato il biglietto può guardare da vicino uno stupro o una morte. Non ci sono vincitori in questa ruota infernale, ma solo lo specchio di una società che ha fallito clamorosamente. Tra conigli, giocattoli e canzoni di Billie Eilish sfila una storia come tante, una storia miserabile per cui è impossibile non provare pena e profondo dolore.
Ternitti
Spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Mario Desiati
produzione AlephTheatre e Radicanto
regia Enrico Romita
Questa è la storia dei sacrificabili del Capo di Leuca del secolo scorso. Mimì, un’operaia di 50 anni, ragazza madre, impiegata nel cravattificio della sua città, è sul tetto della fabbrica, a difendere il suo lavoro dalla nuova prevista delocalizzazione. Alla voce di Mimì si contrappone quella della figlia Arianna, giovane donna del sud in cerca di un destino diverso da quello della madre. La giovane Arianna si troverà ad interrogarsi sull’origine della sua stessa esistenza, tanto da decidere, come medico, di implicarsi in prima persona nel sostegno dei diritti dei malati di ternitti. Si renderà conto presto di come la sudditanza culturale oltre che economica di quei territori sia all’origine di tanti scempi e sopraffazioni.
Buoni I Cattivi
Liberamente tratto da Storia di un bambino cattivo. Storia di un bambino buono di Mark Twain
di Michelangelo Campanale
con Ippolito Chiarello
regia e scene Michelangelo Campanale
aiuto regia Antonio Longo
luci Michelangelo Volpe
costumi Maria Pascale
Nel buio della mente della vecchiaia, un signore, forse uno scrittore, si aggira con un lumicino tra la gente, tra i mille volti incontrati nella sua vita avventurosa, ancora alla ricerca di qualcosa, di una conferma o di una smentita. Sempre arguto e ironico nel linguaggio, dalle profondità della sua memoria riporta a galla storie e vicende proprie dell’infanzia, a cominciare da una linea di gesso bianca…tracciata da una mano fredda e nodosa…a dividere perfettamente in due una lavagna nera…il destino di tante bambine e bambini.
Si approfondisce il sodalizio artistico tra Michelangelo Campanale e Ippolito Chiarello, entrambi attenti osservatori della realtà – che spesso non coincide con la verità! – sempre alla ricerca di una forma di narrazione tra vissuti veri o immaginati, che dal palcoscenico parlano alle nuove e vecchie generazioni.
Età: dagli 8 anni.
La Dea del Cerchio
COMPAGNIA LA LUNA NEL LETTO
di e con Marianna di Muro
regia, scene e luci Michelangelo Campanale
assistente alla regia Patrizia Labianca
costumi Maria Pascale
Quante volte vi è capitato di ammettere di essere goloso? Tante. E vi è mai capitato di ammettere di essere invidioso? La conoscete l’invidia? L’avete mai provata? INVIDIA dal latino IN-VIDERE guardare male. La dea del cerchio è una storia di bambini, di giochi nei cortili. Una storia personale che si incrocia con il mondo mitico dell’antica Grecia. Così Marianna riapre la sua scatola dei giochi e torna a quell’estate del 1988. Ogni giorno giocava in cortile con le sue amiche e i suoi amici, sotto la statua della dea Atena, la dea della saggezza, della sapienza, delle arti femminili. La presenza della statua aiutava tutti a rimanere ligi alle regole del gioco, onesti con gli avversari. Del gioco di cui erano più brave, le bambine diventavano dee. Marianna era stata la dea del cerchio per tre anni di seguito, fino a quando non è arrivata lei, Elisa. Una storia sull’invidia, una storia in cui è facile riconoscersi perché provare invidia non è sbagliato, è solo umano.
Età: dai 6 anni
Jack e il fagiolo magico
(Una storia tra terra e cielo)
da un’idea di Maria Pascale
con Maria Pascale
voce registrata Lorenzo Gubello
testi, regia e scene Michelangelo Campanale
assistente alla regia Annarita De Michele
assistente alla scenotecnica e costumi Maria Pascale
registrazioni audio Michelangelo Volpe
Ve l’hanno mai detto che dei semplici fagioli possono essere magici? Così magici da farci arrivare in cielo? Ve lo hanno mai detto che si può correre a più non posso sulle nuvole? Che non bisogna essere grandi e non c’è neppure bisogno del permesso? E ve lo hanno mai detto che tra le nuvole si può trovare di tutto, anche un grande castello, e che nel castello…? Cosa può accadere tra terra e cielo, si potrebbe raccontare per ore! Una cosa è certa: quando sulla terra le cose si complicano, si può sperare nel cielo e, statene certi, tutto si trasforma in una grande avventura! Parola del piccolo Jack!
Ispirato ad una fiaba della tradizione orale inglese – la prima pubblicazione apparve nel libro The History of Jack and the Bean-Stalk, stampato da Benjamin Tabard nel 1807 – lo spettacolo racconta la storia di un bambino che pur essendo piccolo riesce a trovare il lieto fine alle sue disavventure, guidato dal suo istinto, dalla sua fiducia nella vita e dalla sua intelligenza. Una storia emblematica che una attrice, anche burattinaia e macchinista come Maria Pascale, restituisce al pubblico dei piccolissimi e dei suoi accompagnatori attraverso il gioco della narrazione e della messa in moto di una macchina scenica di piccole dimensioni, raffinata, intrisa di dettagli, marchingegni, giocattoli, segni, sguardi e visioni pittoriche. Il risultato sulla scena è un mobile fatto di parole, gesti e materia che crea la storia nel gioco, strada maestra della conoscenza della realtà e dell’animo umano.
Come SeMe
con Gianna Grimaldi e Annabella Tedone
spazio scenico Bruno Soriato
aiuto scenografa Valentina Vecchio
cura del movimento/Feldenkrais Rossana Farinati
ricerca coreografica Micaela Sapienza
quadri sonori Livio Minafra
inserti vocali Teresa Vallarella
luci Angelo Piccinni
costumi Maria Pascale
amministrazione Beppe Strafella
comunicazione Mariablu Scaringella
cura della produzione Bruno Ricchiuti
assistente alla regia Livio Berardi
regia Annabella Tedone
uno spettacolo di Kuziba
coprodotto da TRIC Teatri di Bari
con la complicità di
Terreno Fertile • La luna nel pozzo • Armamaxa • IV Circolo Didattico “P. Uva” di Bisceglie
ed il sostegno di
sistemaGaribaldi] • Linea d’Onda • Regione Puglia • Ministero della Cultura
Come SeMe è un viaggio poetico attraverso un racconto gestuale e ritmico, fatto di suoni e una manciata di parole. Una scena essenziale e pochi elementi a comporre uno spazio che accoglie due respiri, due voci e due corpi in cerca del posto giusto dove germogliare. C’è un prima e c’è un dopo. C’è un sotto e c’è un sopra. C’è un dentro e c’è un fuori. C’è un albero alto alto, ma così piccolo che sta in una mano. Ci sono le braccia di una mamma e un rifugio segreto. C’è un soffio leggero che attraversa i rami e i capelli, come vento. Caldo abbraccio della terra, nutrimento dell’acqua, tepore del sole, dolci carezze del vento e il mistero della vita accadrà! Piccolo seme e piccolo bambino. Ecco! Ci siamo. E ora? Come si fa? Dove si va? Intanto, si sta. Basta saper aspettare. Basta imparare a sbagliare. Basta saper riprovare. Si sta, in quel seme che tutto contiene.
VIDEO PROMO E TRAILER
Con la carabina
Jack e il fagiolo magico
Info
080.36.03.114
393.98.70.621
Biglietti
Online e in tutti i punti vendita Vivaticket a partire dal 5 ottobre.
In loco un’ora prima dell’inizio dello spettacolo
Ufficio stampa
Compagnia La Luna nel Letto
Nuovo Teatro Comunale
Ruvo di Puglia
Serena Manieri – 370.335.19.42