L’olio è il cosiddetto oro verde della regione Puglia, derivato dalla pianta dell’ulivo, in grado di offrire questa prelibatezza.
Le prime testimonianze storiche di questa pianta risalgono a mille anni fa, in cui molti personaggi storici già citavano l’ulivo. Emblematico è il caso di Erodoto, sicuro dell’esistenza della pianta solo in Grecia e precisamente ad Atene.
Secondo la leggenda, fu Atena a piantare il primo albero che produsse dei frutti con un succo prelibato e prezioso.
Proprio per questo, l’ulivo era considerato una pianta sacra per i greci, nonché simbolo di pace e di forza: si narra che chi venisse scoperto a maltrattare o danneggiarne una pianta fosse esiliato.
In Puglia, terra cardine dell’olivo e prima produttrice di olio in Italia, le prime coltivazioni sono state rinvenute tra Torre a Mare, in provincia di Bari, e Fasano, località posta a sud di Brindisi.
Secondo gli storici, i primi ritrovamenti appartengono al Neolitico, periodo nel quale le olive erano uno dei frutti più importanti ed indispensabili per la sopravvivenza.
Diversi però erano gli utilizzi di questo prodotto: se gli antichi greci usavano l’olio come unguento per curare i problemi della pelle, in Puglia veniva adoperato per alimentare le lampade: infatti sono molteplici i ritrovamenti di navi olearie inabissate nel Mar Mediterraneo.
L’olio di oliva è il prodotto principale della cucina pugliese, ed è indispensabile per insaporire gli alimenti, oltre ad essere un liquido salutare per il nostro corpo.
Contiene infatti caroteni, vitamine E, acido oleico e altre sostanze che aiutano il nostro organismo a svilupparsi in maniera equilibrata. Secondo alcuni studi, rallenterebbe l’invecchiamento.
La Puglia contiene oltre 50 milioni di ulivi e si contraddistingue per la produzione di olio extravergine di oliva con acidità non superiore ad 1 grammo per 100 grammi di prodotto.