Pienone negli agriturismi pugliesi nell’estate 2023, con giugno e luglio da tutto esaurito

Lecce si conferma la provincia in cima alla classifica per numero di agriturismi, seguita da Bari, Brindisi e Foggia e poi vengono Taranto e la BAT

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Lecce si conferma la provincia in cima alla classifica per numero di agriturismi, seguita da Bari, Brindisi e Foggia e poi vengono Taranto e la BAT. Pienone negli agriturismi pugliesi nell’estate 2023, con giugno e luglio da tutto esaurito e ottime prospettive anche per agosto, ma il fenomeno più rilevante è il boom delle nozze in masseria e dell’agriwedding.

E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, condotta di concerto con Terranostra associazione agrituristica e ambientale, diffusa in occasione dell’incontro “Gli italiani e l’agricoltura” organizzato a Roma prezzo Palazzo Rospigliosi da Fondazione Univerde e Notosondaggi, con il focus sulle previsioni per la stagione estiva, secondo cui si registra il tutto esaurito negli agriturismi pugliesi con le province trainanti di Bari, Brindisi e Foggia, mentre in calo c’è la provincia di Lecce con prenotazioni più lente rispetto agli anni precedenti.

Al contempo si registra un vero e proprio boom delle nozze in masseria e dell’agriwedding – aggiunge Coldiretti Puglia – con gli agriturismi pugliesi propongono “pacchetti di agriwedding” che includono agribomboniere realizzate in green style come orci di olio in ceramica decorata oppure accessori lavorati con lana di pecora, servizio fotografico ambientato con scenografie naturali e rurali,  menù di nozze stampato su carta riciclata, spostamenti in carrozze trainate da cavalli o in bicicletta, o in tandem addirittura.

Un terzo delle strutture agrituristiche pugliesi– sempre secondo i dati emersi e analizzati da Coldiretti Puglia– offrono agli sposi e agli ospiti cibi genuini e fedeli alla tradizione contadina. Quindi, bando ai cibi troppo ricercati o sofisticati, e via libera alle ricette tipiche della regione, molto graditi dagli italiani e dagli stranieri. L’allestimento della tavola è a tema, oppure, a seconda dei gusti e delle preferenze, introduce elementi della tradizione come i centrotavola ad uncinetto fatti dalla nonna e composizioni di fiori di campo.

Ci sono poi agriturismi attrezzati con percorsi benessere che offrono alle coppie e agli ospiti momenti di relax immersi in paesaggi rurali da sogno. “E’ un boom di matrimoni green sia di sposi italiani, ma anche degli stranieri, che ruotano attorno alla cura dei dettagli negli allestimenti rurali e all’enogastronomia, con gli agrichef di Campagna Amica, i cuochi contadini che preparano piatti della tradizione con mirabile maestria. I nostri agriturismi offrono alloggio, ristorazione, ma anche degustazioni e attività ludiche, ricreative e sociali per gli ospiti che riescono a vivere giornate piene pur se rilessanti”, spiega Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia.

In testa alle motivazioni che spingono i vacanzieri  in agriturismo c’è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto – secondo Coldiretti/Noto Sondaggi – l’enogastronomia.  Un trend trainato dal fenomeno dei cuochi contadini, gli agricoltori chef a chilometri zero che cucinano i prodotti coltivati in azienda recuperando spesso antiche ricette della tradizione campagnola, diventati un vero e proprio valore aggiunto per le strutture.

Al terzo posto tra le motivazioni c’è la voglia di relax, ma c’è anche qualcuno che va in campagna per sfuggire allo smog delle città e chi vuole fare attività sportiva. Ma l’amore degli italiani per l’agriturismo è dimostrato anche dal fatto che a ben 22 milioni di italiani piacerebbe aprirne uno, secondo l’indagine Coldiretti/Noto Sondaggi.

Ma l’agriturismo rappresenta anche uno dei punti di forza della destagionalizzazione del turismo, tanto da essere particolarmente apprezzato da chi scegli le partenze a giugno o a settembre anche per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. In questi periodi i 25mila agriturismi presenti in Italia consentono di vivere i cicli stagionali delle produzioni, dalla raccolta del grano a quella della frutta fino alla vendemmia.

Lo dimostra il fatto che l’offerta agrituristica è addirittura cresciuta, raggiungendo quasi quota 960, dove l’alloggio con 862 aziende  e la ristorazione con 693 si confermano i due pilastri dell’agriturismo, ma anche la degustazione cresce progressivamente e conta 443 aziende. In cima alla classifica regionale c’è la provincia di Lecce con 369 agriturismi, seguita – aggiunge Coldiretti Puglia – da Bari con 139, Brindisi 122 e Foggia con 119 strutture, e poi vengono Taranto con 87 aziende e la BAT con 27 agriturismi.

Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione – sottolinea la Coldiretti – piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, tende e roulotte per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.

“Dall’agri-campeggio all’agri-relax, dalla semplicità dell’accoglienza rurale ai buffet con i prodotti dell’orto, alle passeggiate ritempranti nella natura, il ventaglio di servizi innovati offerti in masseria sono alla base del gradimento in crescita degli ospiti italiani e stranieri”, aggiunge De Miccolis che ribadisce “l’impegno di Terranostra è di contribuire a riposizionare l’offerta turistica nazionale nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica, secondo modelli di sviluppo più equilibrati, a beneficio del turismo di qualità è sempre più attento non solo alle bellezze naturali, paesaggistiche, artistiche e archeologiche del nostro territorio ma anche ad un ambiente pulito e salubre e alla riscoperta dei prodotti tipici, della qualità del cibo e del buon mangiare”, conclude De Miccolis.

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